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domenica 15 aprile 2018

Mangi con lo smartphone?


Le regole per assimilare nel modo corretto i nutrienti, iniziano dalla tavola… ecco alcuni consigli utili:
  1. l’ambiente deve essere tranquillo e senza rumori molesti
  2. spegni televisione, smartphone, tutto ciò che ti può distrarre da ciò che stai facendo
  3. dedicati del tempo, stai compiendo un atto importante, stai nutrendo il tuo corpo, è importante come respirare
  4. mastica bene, lentamente e insaliva bene il cibo, il primo processo digestivo inizia nella bocca con la masticazione, il cibo solido andrebbe ingerito “liquido”
  5. appoggia la forchetta ad ogni boccone
  6. assapora ciò che stai mangiando
  7. approcciati al cibo con uno stato d’animo tranquillo, è molto controproducente mangiare da arrabbiati, oppure in modo frettoloso

Errati comportamenti ed abitudini alimentari sono sempre più correlati a disfunzioni, pessimi processi digestivi, disturbi alimentari.
Lo studio sotto riportato è uno spaccato di uno dei tanti errori che vengono compiuti all’atto dell’alimentarsi.
Buona lettura

Uno studio promosso dal ministero della Salute prova a far luce sull'uso di smartphone & Co tra gli adolescenti e sulle loro abitudini alimentari, mostrando una correlazione: maggiore è l'uso, più alto è il pericolo di comportamenti alimentari a rischio
di Annalisa Bonfranceschi

Stressati, internet-dipendenti, tanto che un quarto di loro passa oltre sei ore al giorno online fuori dalla scuola, annunciava solo un paio di mesi fa il rapporto sul benessere dei quindicenni dell'Ocse. Gli smartphone però sono compagni irrinunciabili a volte anche a scuola e spesso a tavola per adolescenti e preadolescenti. Tanto che alcuni ricercatori hanno già cominciato a chiedersi se l'uso smodato e sempre più capillare dei telefonini non sia correlato a cambiamenti nel modo di stare a tavola e mangiare dei ragazzi. Un sospetto più che legittimo, anche considerando quanto tablet, pc e smartphone e abitudini alimentari preoccupano genitori ed educatori. A chiederselo anche le istituzioni, con il ministero della Salute che in collaborazione con l'Ordine degli Psicologi del Lazio ha avviato un progetto per approfondire la possibile relazione tra uso delle nuove tecnologie e stili alimentari in adolescenti e preadolescenti i cui dati sono appena stati presentati.

Lo studio. Nella ricerca sono stati coinvolti 753 studenti, provenienti da 28 scuole di primo e secondo grado di tutte le province del Lazio, con età media intorno ai 13 anni. A loro i ricercatori dell'Ordine degli Psicologi del Lazio, in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica della Sapienza Università di Roma, hanno somministrato un questionario e affidato un diario alimentare da compilare per tre giorni, registrando tutto quello che mangiavano e relativi orari di consumo dei pasti. I questionari, raccontano i ricercatori, comprendevano una serie di domande relative al tipo e alla quantità di utilizzo di diversi dispositivi, dal pc, alla tv, allo smartphone, alle motivazioni che spingevano a usarli e anche domande per il monitoraggio dei comportamenti alimentari a rischio. I dati sono stati raccolti tenendo conto di genere, età e stato socio-economico-culturale.

I risultati. "Quel che abbiamo osservato, come ci si poteva aspettare, è che lo smartphone è il dispositivo più usato e che gli intake alimentari dichiarati risultavano molto bassi", spiega Viviana Langher, consigliera dell'ordine degli Psicologi del Lazio e professoressa di Psicologia Clinica alla Sapienza Università di Roma, che ha preso parte agli studi, "l'ipotesi, per le abitudini alimentari, è che questi ragazzi non registrino effettivamente tutto quello che mangiano, anche perché la maggior parte di loro era normopeso".

Quel che i ricercatori hanno osservato, invece, è una correlazione tra tempo trascorso a usare i device e comportamenti alimentari disfunzionali: "Al momento parliamo solamente di una correlazione osservata per un tempo limitato, dove un maggior uso di smartphone & Co si accompagna a condotte alimentari a rischio, come evitamento di alcuni cibi o abbuffate", continua Langher. "I risultati però ci dicono anche altro: relativamente alle motivazioni abbiamo osservato che la maggior parte dei ragazzi fa un uso di questi device tecnologi finalizzato al contatto sociale. C'è dunque una richiesta tangibile di contatto sociale".

Le motivazioni. Alla luce di quanto osservato, continua la psicologa, "quello che dobbiamo chiederci è qual è il contesto sociale ed emozionale in cui crescono i ragazzi? Quanto la condotta alimentare e l'uso di dei device tecnologici possono influenzare la crescita armonica di adolescenti e preadolescenti? Quale tipo di vuoto o disagio cerca di colmare questo uso?". Il rischio è che, in presenza di casi di disagio, si dia la colpa, troppo facilmente, allo smartphone, spesso ritenuto estraniante, senza dare attenzione a ciò che sta dietro, continua Langher. "Non dobbiamo demonizzare lo smartphone come strumento in sé, anche perché analizzando dei sottorisultati infatti abbiamo osservato che in alcuni contesti, come per esempio la tendenza a usarlo per diminuire stati emozionali negativi, potrebbe avere una funzione 'cuscinetto' verso disturbi del comportamento alimentare”.

fonte: http://www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2017/06/08/news/adolescenti_con_lo_smartphone_a_tavola-167603064/