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lunedì 18 settembre 2017

La Menopausa



Menopausa e rimedi naturali cosa si può fare?
La menopausa è un evento naturale, che da un punto di vista della Naturopatia va letto come una progressiva perdita di energia dell’organismo. La quantità di energia posseduta dalla donna non è più in grado di sostenere adeguatamente la creazione di un’altra vita, e quindi l’organismo riduce spontaneamente la possibilità di questa evenienza. E’ importante precisare, che la menopausa non è un evento patologico, ma un fenomeno naturale e fisiologico.

Il Naturopata può essere di notevole aiuto per affrontare questo periodo della vita. 
Dopo i dovuti accertamenti e le verifiche effettuate dal Medico-Ginecologo di fiducia è possibile intervenire con metodi e prodotti naturali a vari livelli, in sinergia con la Medicina ufficiale e con le eventuali indicazioni fornite dal Medico stesso.
La Medicina Naturale infatti offre molteplici soluzioni per alleviare tutti i sintomi derivanti da questo momento di transizione.
L’alimentazione, un corretto stile di vita, la fitoterapia, una moltitudine di prodotti naturali specifici, la riflessologia plantare, i fiori di Bach, il massaggio e molto altro.
In particolare modo, alimentazione e stile di vita sono la base per attenuare questo passaggio, sia dal punto di vista fisiologico che psicologico. Imparando ad utilizzare le proprie “risorse innate”.
Nella ricerca del benessere “olistico”, andando a lavorare non sul singolo sintomo ma sulla globalità dei sintomi.

Aiutati a stare bene, tu sei importante.

Se vuoi approfondire:


La menopausa è un evento fisiologico che da un punto di vista tecnico indica l’ultima mestruazione avuta da una donna.
Nella donna in menopausa l’attività ovarica è terminata, le ovaie cioè non producono più follicoli ed ormoni estrogeni, il principale dei quali è il 17 beta estradiolo.
Il deficit ormonale che ne consegue determina l’incapacità riproduttiva (la donna quindi non è più fertile) e una serie di conseguenze e trasformazioni che non riguardano solo la sfera sessuale e ginecologica, ma anche altri apparati (primo fra tutti quello scheletrico), senza contare gli effetti a livello psicologico.
Gli effetti della condizione sono comunque estremamente variabili da soggetto a soggetto e dipendono anche dall’ambiente sociale, dal livello culturale della donna e dal suo stato generale di salute.
Perché insorge la Menopausa?
L’insorgere della menopausa spontanea è, essenzialmente, il frutto della fisiologica riduzione degli ormoni sessuali femminili (gli estrogeni), riduzione a sua volta dovuta all’inevitabile processo di invecchiamento dell’organismo. Come vedremo, la menopausa può essere causata da altri eventi, ma in questi casi non si parla più di menopausa spontanea.
Menopausa: a quale età?
Generalmente l’età media in cui si ha il riscontro della menopausa oscilla fra i 50 e i 52 anni (menopausa spontanea).
Si parla di menopausa precoce quando i soggetti interessati hanno un’età inferiore ai 40 anni; si parla invece di menopausa prematura se tali soggetti hanno un’età compresa fra i 40 e i 45 anni; tra i vari fattori che possono anticipare l’arrivo di tale condizione si ricordano:
la familiarità (presente in circa il 30-33% dei casi di menopausa precoce)
il menarca precoce, ovvero la comparsa del primo ciclo prima dei 13 anni (su questo punto non tutti gli autori risultano concordi);
il fumo di sigaretta e l’abuso di sostanze alcoliche (vi sono moltissimi studi che sembrano confermarlo);
un determinato regime alimentare (un’alimentazione sbilanciata sembra favorire l’anticipo della menopausa);
un indice di massa corporea inferiore a quello ritenuto normale;
la bassa statura.
Altri fattori legati all’insorgenza di menopausa precoce sono la presenza di patologie autoimmuni come la malattia di Addison, il lupus eritematoso sistemico, la tiroidite di Hashimoto, l’artrite reumatoide, il diabete insulino-dipendente, le intolleranze alimentari con base autoimmune ecc.
Altre condizioni associate a menopausa precoce sono la galattosemia, la sindrome di Turner, la sindrome dell’X fragile, infezioni virali (per esempio la parotite) o batteriche (per esempio la tubercolosi) ecc.
Si parla di menopausa tardiva quando l’età della donna è superiore ai 52 anni; la menopausa tardiva rappresenta uno dei fattori di rischio per lo sviluppo del tumore al seno; vari studi hanno mostrato che nelle donne che entrano in menopausa dopo i 55 anni, il rischio di contrarre un tumore mammario raddoppia; si ritiene che ciò dipende dal fatto che le ghiandole mammarie risultano esposte agli estrogeni per un periodo di tempo maggiore.
In alcuni casi la menopausa è provocata da interventi chirurgici (per esempio l’ovariectomia), da chemioterapia, da radioterapia ecc.; in questi casi si parla di menopausa artificiale.
Quali sono i segni e  i sintomi di menopausa?
La sintomatologia è alquanto variegata. Solitamente si tende a suddividere le manifestazioni dei sintomi in manifestazioni immediate, manifestazioni differite e manifestazioni tardive.
  • Manifestazioni immediate:  fra le manifestazioni immediate vi sono vari disturbi del quadro ormonale, disturbi di tipo psicologico, vampate di calore, depressione e disturbi del sonno.
Fra i disturbi del quadro ormonale i più frequenti sono la polimenorrea (l’intervallo tra i cicli mestruali è inferiore ai 25 giorni), l’oligomenorrea (l’intervallo fra due mestruazioni successive supera i 36 giorni), l’ipermenorrea (perdita ematica maggiore di 80 ml) e ipomenorrea (perdita ematica inferiore ai 20 ml). In molte donne, le alterazioni del quadro ormonale causano ritenzione idrica.
Fra i disturbi di tipo psicologico i più frequenti sono l’ansia, l’irritabilità e il nervosismo e nei casi più gravi la depressione.
Le vampate di calore (note popolarmente con il termine “caldane”) sono uno dei fenomeni più caratteristici del periodo menopausale; la donna avverte notevoli sbalzi della temperatura, si verifica ipersudorazione, si avverte una sensazione di intenso calore e si verifica un notevole arrossamento del viso, del collo e della nuca.
Normalmente questi episodi hanno una durata limitata (difficilmente si va oltre i 5-6 minuti), poi la temperatura scende e si può avvertire una certa sensazione di freddo. La temperatura esterna ha una certa influenza sugli episodi di vampate che in caso di temperature alte tendono ad aumentare di numero.
Le vampate di calore possono durare per molto tempo (anche cinque anni dalla data dell’ultima mestruazione); mediamente cessano dopo uno o due anni.
I disturbi del sonno sono frequenti nell’immediato periodo post-menopausa; si possono avere difficoltà ad addormentarsi, sonno agitato o, nel peggiore dei casi, insonnia.


  • Manifestazioni differite – Fra le manifestazioni differite della menopausa si riscontrano problemi a livello cutaneo, diminuzione del desiderio sessuale e sindrome urologica.
Fra i problemi a livello cutaneo i più evidenti sono l’assottigliamento di epidermide e derma, disidratazione e perdita di elasticità cutanea con comparsa di rughe e prurito.
Nella stragrande maggioranza dei casi i mutamenti ormonali che si verificano con la menopausa portano a un calo della libido. Altri problemi relativi alla sfera sessuale sono la dispareunia e l’anorgasmia.
Fra i problemi di tipo urologico vi sono cistiti, uretriti, tenesmo, disuria, pollachiuria e, ma più raramente, nicturia.


  • Manifestazioni tardive: diverse sono le manifestazioni tardive (problemi muscolari, diminuzione dell’energia fisica ecc.), ma il problema maggiore è costituito dall’aumento della fragilità scheletrica, un quadro che pone le basi dell’osteoporosi, una seria patologia che può creare diversi problemi a coloro che ne soffrono.
La diagnosi:
Affinché la diagnosi (effettuata dal Medico-Ginecologo) sia certa si deve attendere un anno dall’ultima mestruazione, ma trascorsa metà di questo periodo le probabilità che la donna sia in menopausa sono decisamente elevate; tuttavia, in soggetti di età inferiore ai 50 anni è necessario eseguire accertamenti per verificare un’eventuale gravidanza.
Se lo specialista sospetta la presenza di menopausa precoce può richiedere l’esecuzione di vari esami clinici sia ematochimici (FSH, 17 beta estradiolo, inibina B, ormone antimulleriano, DHEA) e strumentali (ecografia pelvica o transvaginale; eventualmente può essere richiesta anche una mineralografia ossea computerizzata).


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